Il GP d’Olanda a vincerlo è Max Verstappen, che porta a casa il decimo successo stagionale e 30esimo della carriera davanti a George Russell e Charles Leclerc. Soprattutto, l’olandese trionfa per la seconda volta di fila davanti al pubblico di casa che lo porta in trionfo.

La gara di Zandvoort può essere divisa in due parti, una strategica ed una caotica. Nella prima la strategia porta la Red Bull a giocare sulle due soste e dover far fronte al tentativo di una Mercedes in palla di conquistare la gara con un solo pit, passando alle gomme dure dopo le medie usate nel primo stint.

Un eventuale secondo pit manderebbe Verstappen alle spalle di Hamilton, ma quando si attende il rientro ai box due eventi scombinano la gara. Prima Yuki Tsunoda causa, dopo un primo tentennamento (prima si ferma in pista, poi riparte, poi si ferma ai box e infine di ferma definitivamente) e una Virtual Safety Car. Le strategie saltano e tutti i big rientrano ai box.

Verstappen “guadagna” la seconda sosta, le Mercedes provano ad essere aggressive montando le medie contro la dura della Red Bull. 

L’olandese mantiene 12 secondi di vantaggio sulle W13 che montano gomme più morbide, ma pochi giri dopo è Valtteri Bottas a causare una Safety Car. Red Bull ferma Verstappen per montare le soft e lo manda alle spalle di Hamilton, che non si ferma al contrario del suo compagno.

Ripartenza

È la mossa della gara: alla ripartenza Verstappen sfila Hamilton subito e senza DRS. L’inglese patisce anche i ritorni di Russell (momento pericolosissimo quando Lewis si sposta di traiettoria all’ultimo sul compagno) e Leclerc, che si prendono seconda e terza posizione sul podio.

Hamilton, prima soddisfatto e poi infuriato via radio, chiude giù dal podio davanti a Carlos Sainz. Lo spagnolo della Ferrari, però, deve scontare una penalità di 5 secondi per unsafe release e finisce ottavo. 

Il quinto posto va ad un opaco Pérez con la Red Bull. Imparagonabile il suo passo con quello del suo compagno di squadra da qualche weekend a questa parte. 

Fernando Alonso è autore di un’altra gara fantastica con l’Alpine e chiude al sesto posto dopo una bella battaglia con Lando Norris, che nel finale deve desistere. Esteban Ocon con la seconda Alpine e Lance Stroll con l’Aston Martin chiudono la top ten alle spalle di Sainz, dopo la penalità. 

La Ferrari merita un capitolo a parte. Charles Leclerc riguadagna il podio nel finale, ma la F1-75 è poco brillante così come sono sfortunati i piloti. Carlos Sainz, oltre alla penalità per l’unsafe release, finisce vittima di un’altra imprecisione ai box. 

Alla sua prima sosta, chiamata senza preavviso dal muretto, manca la ruota posteriore sinistra. Stessa cosa successa ad Eddie Irvine nel 1999 al Nurbugring e guarda caso Eddie Irvine era presente a Zandvoort.

Charles Leclerc, effettua la seconda sosta poco prima della Virtual Safety Car e perde, la possibilità di recuperare qualche secondo sui piloti davanti. Nel complesso, la gara di Zandvoort non porta il risultato sperato al team di Maranello dopo quelo visto nelle qualifiche.

Classifica mondiale Piloti

Verstappen sale a 310 punti, con +99 sulla coppia formata da Leclerc e Perez, più indietro Russell a -112, a -125 Sainz e -142 il 7 volte iridato Hamilton

Classifica mondiale Costruttori

Red Bull sale a 511 punti davanti a Ferrari (376) e Mercedes (346). Quarto post per Alpine con 125 punti, che allunga su Mclaren e porta il vantaggio a 24 punti. Al sesto posto Alfa Romeo con 51 punti, poi Haas con 34, Alpha Tauri con 29, Aston Martin 25 e chiude la Williams con 4 soli punti.