Attraverso una dichiarazione al giornale tedesco sport Bild e con quest’espressione: “Mai più in Russia”, così il CEO e amministratore delegato della F1 Stefano Domenicali ha chiuso definitivamente le porte alla Russia in F1. Oltre ad annullare l’edizione 2022, che si sarebbe dovuta svolgere sul circuito del Sochi Autodrom dal 23 al 25 Settembre, l’ha di fatto tagliata fuori dai futuri calendari delle corse.
Di conseguenza niente GP a San Pietroburgo dove il circus si sarebbe dovuto trasferire nel 2023. Una presa di posizione dell’intero sistema F1 dovuto al conflitto mondiale, che sta caratterizzando gli ultimi mesi, decretando che tutti i massimi organi sportivi escludessero la nazione e di conseguenza gli atleti dai massimi eventi sportivi nel mondo.
Le dichiarazioni
Stefano Domenicali (CEO & Amm.Delegato F1): “Ho sempre detto ‘Mai dire mai’, ma in questo caso posso dire con certezza che non ci saranno più gare in Russia, non negozieremo più con loro”. Dichiarazioni non certe dette a caso, ma con la consapevolezza che avrebbero accentuato lo scontro tra il management della F1 e gli organizzatori del Gran Premio.“
Dmitry Svishchev (Presidente della Duma di Stato): “Domenicali avrebbe dovuto leggere bene il contratto. È un dipendente e può fare queste dichiarazioni solo per la durata del suo mandato. Non vogliono più correre in Russia? Ci risarciscano i pagamenti già effettuati, perché questa è una truffa in stile anni 90.
Mi sembra che in questa vicenda i principi che dovrebbero regolare lo sport siano stati dimenticati completamente. Credo che le relazioni del mondo dello sport con la Russia si riavvicineranno alla normalità in un futuro prossimo e a quel punto saremo di nuovo inclusi nella comunità sportiva mondiale.“